lunedì 7 aprile 2008

puttana

Lo so, io sono una ragaza paccosa, e pertanto vi rompo sempre con cose meste e tormentate.
Il fatto è che: se non a voi a chi racconto cosa sta dentro il mio cuoricino?
insomma, ve la faccio breve.
puttana è mia mamma.
o almeno così sono esplosa ieri, ora sono più propensa a ritenere che sia solo accecata e immiserita dalle sue frustazioni.
mi spiace tanto scrivere di queste cose...mi creerebbe molto meno malessere parlarne, mi sembrerebbe una cosa più gestibile, meno drastica. Insomma, scripta manent...però come faccio senza di voi?
ma torniamo indietro.
ieri ero a pranzo da mia nonna, trovo un mio libro a casa sua, il primo libro che mia aveva regalato matteo, con una dedica MOLTO speciale, e le chiedo come mai è lì.
lei mi risponde che l'ha comprato al mercatino del libro usato della parrocchia, perchè mia madre ha donato lì tutti i libri che avevo lasciato a casa.
è vero, la mia mammina mi aveva intimato di portare via tutte le mie cose altrimenti "le avrebbe eliminate", ma fra il dire e il fare... e fra l'eliminare le cianfrusaglie e i libri dedicati, letti e sottolineati...
"che puttana" dico, e mia nonna fa "non esagerare".
non aggiungo altro, potete immaginare il riaprirsi di vecchie ferite, il sentirmi non voluta, scartata come le cose della mia adolescenza. la vergogna di andare al mercatino e ricomprarmi ciò che era mia,
la cosa forte, tra l'altro, è che mia mamma e mia madre non si sopportano, si fanno dispetti da una vita. e mi sembra il gesto di mia madre, così gratuito, volgare, meschino (fatto, tra l'altro, poco tempo fa, quando ormai i cocci sembravano riattaccati) rientri proprio nella patologia di questi rapporti sempre insofferenti, patiti e non amati. come se si dovesse sempre far pagare all'altro colpe ataviche.
ecco, care amiche, lo capisco mentre ne ragiono con voi: mia madre ha rancore nei miei confronti, un rancore che va ben più indietro della mia convivenza. per questo crede di avere il diritto di vendicarsi.
io so di sapere dove sono le radici - marce - di tutto questo. stanno in una carriera abortita, in aspettative riversate tutte sulla figlia brava e buona, in un matrimonio che forse non è quello che si sognava da ragazze.
ma, al di là delle mie supposizioni, io solo questo voglio dire a voi.
io non ci cascherò.
non mi sacrificherò per nessuno, ma neanche mi sentirò in credito con nessuno.
io non odierò mia madre, ma la compatirò, e la eviterò nella misura in cui la sua acredine mi tarperà le ali e mi avvelenerà le giornate.
io sarò libera, e lascerò che chi sta con me mi scelga o non mi scelga, liberamente, ogni giorno, come io sceglierò le persone da amare ed accudire, momento per momento.
il mio corpo è la sua fotocopia. perchè mi ricordi per sempre da dove vengo, consapevole che è necessario lavorare su di noi per essere adulti migliori di quanto sono stati i notri genitori.
hanno fatto il loro meglio di sicuro per amarci.
il meglio dei miei genitori non è bastato per renderli adulti di fronte ad un'adulta.
...e ora un'ultima cosa: come mi consigliate di comportarmi? avrei deciso di andare a recuperare tutte le ultime mie cose e non sentirli finchè non mi chiederanno scusa.
ho però paura di non reggere, di stare io più male di loro.
potrei fare finta di niente, per l'ennesima volta, ipocritamente come sono ipocriti loro.
oppure affrontarli con un mega discorso catartico ma lucido, ma ci vuole tanto coraggio...e poi mi chiedo che senso abbia: non li posso educare io.
insomma, non so proprio come comportarmi. attendo suggerimenti!
scusatemi ancora per la mia menosità, ma proprio non potevo non condividere questa cosa con voi.
e conclude con un p.s. per enrica...capito perchè non sono venuta a vedere igam? sicuro che mi avrebbe tirato sù, ieri. ma a volte quando sei un po' così non hai voglia neanche di vedere un bel fiò.
baci, a noi donne.

4 commenti:

ginez ha detto...

ho paura che sto commento sarà lungo e per niente fluido. mi sa che mi conviene andare a punti.
1. io in realtà ti ringrazio per condividere con noi questi tuoi pensieri e queste disavventure. penso che mi sentirei inutile se i miei amici non mi "confessassero" i loro pensieri.
2. eviterei la mia psicologia spicciola e di riflesso del rapporto tra madre e figlia. penso solo al male che può fare una reazione cattiva (cattiva=cattiveria, volontaria o no, sempre cattiveria è) da parte di una persona da cui è l'ultima cosa che ti aspetti.
3. consigli... che dire. è troppo personale il modo di affrontare la gente, figuriamoci i genitori!
cerco di mettermi nei tuoi panni, ma resta il mio carattere e soprattutto i miei spigoli. io tendo a tagliare, magari anche dolcemente ed educatamente, ma tutto ciò che non mi fa bene alla salute (mentale compresa) lo allontano, dopo averlo affrontato. mi spiego: non è una chiacchierata o un confronto quello che propongo (enri mi massacrerà), ma un discorso a senso unico. tu parli e loro ascoltano. dopo di che pack your stuff. devo agg un altro comm xké finiscono i caratteri disponibili...

ginez ha detto...

4. personalmente vorrei potermi presentare a casa dei miei anche quando la penso diversamente da loro e tu potrai farlo quando anche tu non ti sentirai a tutti i costi affrontata ogni volta che metti i piedi in casa dei tuoi, nel senso che devi cercare di farti scivolare addosso quello che ti sembra il rancore di tua mamma.
5. tutti rinunciano a qualcosa per qualcos'altro, persino se parliamo di figli. per il semplice motivo che non si può fare tutto nella vita. non è una vera e propria rinuncia, ma una scelta e non credo vogliano rinfacciartela.
6. forse stanno passando una fase (i tuoi) in cui realizzano che avevano immaginato una vita diversa per te... e guarda un po', tu hai avuto la voglia e il coraggio di scegliere la tua, è diversa dalla loro, surprize. ma la strada della felicità ha un nome per ogni essere umano e non vale per nessuno di quelli che sceglieranno di percorrerla dopo.
7. a ognuno il suo. scegliere di non rinunciare per me è scegliere di non rinfacciare.

ora... mi rileggerò quello che ho scritto, spero si capisca, avrei un milione di cose da scrivere in proposito, ma direi che ho già fatto abbastanza casino.
notte Fra.

Cri ha detto...

Ciao a tutte.
Mi spiace veramente tanto Fra, soprattutto perche' soffri tanto ma penso che per tua madre sia lo stesso.
Questi rancori purtroppo logorano le persone da ambo le parti anche se apparentemente non sembra.
Sono straconvinta che tua madre si sia "sbarazzata" dei tuoi libri con tanta voglia di allontanare questo problema che c'e' tra voi. Allontanare il problema....non te.
Anche nella mia famiglia abbiamo vissuto esperienze di questo tipo e forse ce ne sono altre ancora in corso.....
Il mio consiglio:
vai da tua madre con il cuore in mano e fai di tutto per scontrarti con lei fino in fondo.
Sara' dolorosissimo .....ma dovete confrontarvi.
E' difficile, non lo metto in dubbio e ci vuole tanto coraggio e tanta intelligenza e quella non ti manca. Ma sono convinta sia l'unico modo per farle capire quanto le vuoi bene e quanto te ne vuole lei.
E' uno scontro tra Titani ma inevitabile per la tua e se vuoi la sua serenita'.
Mi spiace non esserti vicina ma ti pensero' tanto soprattutto con la preghiera.
Un abbraccio a tutte
Vi voglio un mondo di bene
Cri

la fra ha detto...

LA MAMMA SI E' SCUSATA!!!
A modo suo, con tanti ma e però un po' patetici, però conoscendola proprio più di così non sa fare!
è un gesto epocale!
più tardi spero di potervi raccontare meglio!
baci e grazie, vi ho sentite tanto tanto vicine...che bello!