giovedì 27 maggio 2010

le belle ragazze

care amiche, portate un poco pazienza...leggete queste righe, riguardano una battuta di qualche tempo fa, ma anche a me non sono andate nè sù nè giù.
ci siamo forse dimenticate le ragazze albanesi lungo le strade: ormai - quelle che non sono morte - si sono in qualche modo integrate.
non fa differenza se sono albanesi o nigeriane...ma la prostituzione è sempre orribile, e nessuno può permettersi di darla per scontata o di dimenticarne il dramma.

Lettera aperta della scrittrice albanese Elvira Dones

"Egregio Signor Presidente del Consiglio,
le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo
disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione."
Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate.

A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana.
Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria,
e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.

Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo "Sole bruciato". Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo.

E' una storia lunga, Presidente... Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.
In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a
spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe
che da guadagnarci.

Questa "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuria la polemica Bertolaso , ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo
camuffate sotto gesti galanti o regali costosi. Mi vergogno profondamente e
chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi.

Merid Elvira Dones

pavia dall'alto

Oddio, ma quello sembra il Po... é giallo/marrone...
Mmm... e quello sembra l'Oltrepó...
Ma no, l'aereo non sorvola il Po.
...
MA QUELLO É IL PONTE VECCHIO!!!
Sono sopra Pavia, fatemi scendereeeeeee!

:)



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mercoledì 19 maggio 2010

fai ció che ti piace

ho tanto sonno, ma non posso andare a nanna senza prima postare questa:



che io non riuscissi a stare troppo lontano dal basket non era una novitá... eppure che riuscissi a organizzare partitelle senza la presenza di Enri... non era noto!

eccoli qui, i miei colleghi e le nostre facce dopo esserci distrutti con un'oretta di basket. un campetto nella periferia londinese... alla nostra 3a partita.

e chi perde... porta da mangiare il giorno dopo!

notte ragazze... e che le ceneri del vulcano non annebbino i nostri sonni!

mercoledì 5 maggio 2010

Tutto quello che so l'ho imprato dai miei gatti

ora lo so che enrica inorridirà, ma questo post lo dedico ai miei mici. e a un libricino, letto e comprato tempo fa, a cui penso quotidianamente. e che s'intitola un po' come questo post, solo che l'autrice ne aveva solo uno, di gatto. e questo cambia.
fatemi sfogare, so che dall'esterno sembrerò una pazza. una pazza gattara.
La mamma di una mia amica dice che i gatti insegnano a vivere, è proprio così: li guardo spesso in questi giorni di studio a casa e credo che basterebbe assomigliare di più a loro, per essere veri.
dormono tanto. e non si sbattono per niente al mondo.
si fanno belli prendendosi tutto il tempo necessario e mangiano quando hanno fame.
giocano, ma soprattutto se può essere un'esperienza condivisa.
si fanno fare le coccole e le sanno fare.
hanno bisogno di noi, ma non sono mai servili, non sono succubi, in fondo è chiaro che gli siamo poco più che simpatici.
hanno però ben chiaro chi è assolutamente necessario per loro: Vincent è indispensabile a Theo e Theo a Vincent.
Sono palesemente, checcamente, spudoratamente innamorati l'uno dell'altro.
Se si perdono di vista, miagolano disperati. Dormono abbracciati, si leccano vicendevolmente, e ognuno mantiene intatta la sua personalità.
Si amano senza giocare a fare i "duri", senza ruoli da cinesi bastardi, senza tira e molla. Senza equilibrismi, giochetti di potere, senza promesse ma senza dubbi.
Sono certi che la vita non può dar loro niente di più che la compagnia dell'altro. e non hanno paura di ammetterlo.
Insomma, si amano come si devono amare tutti gli esseri viventi.
Sapessi essere come loro!!