giovedì 28 gennaio 2010

Wheatfield with Crows

Meritava un post a parte, anche se piccolino, prometto.

Wheatfield with Crows

Wheatfield with Crows, 1890. Vincent van Gogh.

Con la sanguigna di Leonardo questo è il quadro che è rimasto di più nella (mia) storia dell'arte. L'ho copiato per la prima volta in prima o seconda media e ci ho messo talmente tanta cura nel cercare di farlo uguale che mio padre l'ha riesumato qualche anno fa (quando sono uscita di casa, 2005) per incorniciarlo e appenderlo in quella che era la mia stanza.

Vederlo dal vivo è stata un'emozione enorme. Mi sono sentita fiondata in quel campo, le persone (molte!) attorno a me sono sparite, sentivo solo il vento che faceva muovere le spighe di grano, il loro frusciare e poi... lo sparo... che fa alzare i corvi. E una strada... vedo da dove arrivo, non so dove vado.

Probabilmente l'ultima opera di Van Gogh, prima di quello sparo.

lunedì 25 gennaio 2010

weekend in amsterdam


good morning dal b&b


la neve ha deciso di fermarsi sui numeri...


:)


mi sa che d'estate è un trionfo di colori!


perdonate la mela!


non so... ero sulla barca a fare il giro dei canali e hanno attirato la mia attenzione


e voi pensate che pavia sia città da bici?!?
[questo è il parcheggio della stazione centrale]


gabbiani © Pau


la heineken brewery... quella scritta verde era dovunque!


è ora di tornare a casa...

lunedì 18 gennaio 2010

una voce sola...

sto pensando ad haiti... a port-au-prince... alla terra che ha tremato di nuovo, in un'altra parte del mondo.

al modo in cui il mondo è capace di unirsi davanti a disastri causati dalla forza della natura, perché per una volta, non è colpa di nessuno. la terra trema, e non possiamo fermarla.

i discorsi che si possono fare sulle vite che potevano essere salvate saranno validi solo dopo che l'emergenza sarà arginata, solo quando ci sarà il tempo di tirare tragiche somme.

ascoltando questa canzone ho pensato di nuovo perché sono così poche le cose che riescono a unire...



I know we'll make it anywhere
Anywhere from here

mercoledì 13 gennaio 2010

#uksnow

#uksnow e la tag che viene usata (molto) su Twitter in questi giorni...

a quanto pare, nonostante sia 2mila km più a nord e in tre inverni che sono qui ha nevicato ogni inverno, London non è preparata alla neve.

treni cancellati, ritardi... ok quando sei colto di sorpresa, magari per un paio di giorni si accetta che tutto vada un po' a rilento, ma caspita, qui dura da una settimana!

e stamattina vedendo la neve fuori dalla finestra ho messaggiato il mio nuovo capo chidendogli di lasciarmi lavorare da casa. non avevo meeting, mi sarei risparmiata la fatica di andare in mezzo al nulla e la fatica di ritornare dal nulla con i disagi che the weather sta creando e avrei lavorato dalle 9 alle 5... ma la risposta è stata i know the roads are really bad, but can you please try to make your way in? even if you'll be late.

risultato: sono arrivata alle 10 nonostante la mia buona volontà (2 treni soppressi e il 3° è partito con mezz'ora di ritardo... per un viaggio di 20').
e siamo andati via alle 4... perché i treni continuavano ad avere seri problemi!

io certe cose non le capisco... mi sembra che ogni tanto venga meno il buon senso a favore di un comportamento politically correct di facciata.



#uksnow in elmstead woods _ 13 jan 2010

venerdì 8 gennaio 2010

are you Christian?

è questa la domanda che mi sono portata via da Israele/Palestina/Terra Santa.
è una domanda ciclopica, di quelle che ti mette le spalle al muro. cosa vuol dire essere cristiani?
andare in chiesa? allora non lo sono. e non lo è neanche cindo
essere battezzati? allora lo sono, ma allora lo è anche cindo.
credere in Cristo crocefisso e risorto? allora io lo sono, e lui no.
Ma che centra cindo?
centra, quando questa domanda te la fa un soldatino, mitra in spalla, e sai che "sì" è l'unica risposta da dare se vuoi entrare nella sinagoga di Hebron.
sinagoga...che poi è una moschea, ma ormai è una sinagoga, anche se gli ebrei hanno avuto la delicatezza di non spostare nulla, neanche una scritta in arabo.
ma non hanno la delicatezza di fare entrare in un luogo così sacro - la sepoltura di Isacco - i cittadini mussulmani di Hebron, città - mussulmana, fino a prova contraria - della Cisgiordania.

e poi, in fondo: perchè dovrei rispondere? chi ti dà il diritto di entrare così nella mia vita privata? in ciò che c'è di più sacro, per me, e per cindo, e per tutti, la fede?
no problem, ma allora stai fuori.

e tutto sembra normale. sembra normale, alla fine, questa domanda buttata lì così, così come la follia collettiva del paese più bello del mondo.
Non ho visto tutto il mondo, ma non riesco a credere che ci sarà luogo più meraviglioso di quello che ho avuto la grazia di visitare in questi giorni.
Amiche, è tutto: andateci.

are you christian? ci sarebbe voluto il vostro inglese, amiche, per spiegare che purtroppo non sono all'altezza di Cristo, e ogni giorno cado mille volte, ma che sì. Che mi ama l'ho saputo con certezza la notte di natale, a Bethlemme,
e il vostro inglese per spiegare che no, cindo non lo è, ma il suo agnosticismo è saggio e rispettoso, logico e sereno, e che non potrebbe mai fare male a nessuno.
tanto meno a uno che me lo chiede col mitra al collo.

La risposta dei due coraggiosi turisti? in coro: Yes...and Italians.
ok, allora la porta è aperta, prego.

sabato 2 gennaio 2010

Pronti? Partenza, Via!

Giornata di sole splendido a Pavia.
E per una volta, tra le 4, sono io l'unica qui!
Palestina, Roma e montagna, voi siete in giro, vagabonde! ;)

E' stato un passaggio 2009 > 2010 strano.

Un velo di malinconia ha intristito quello in casa mia, causa scomparsa del gatto.
Povero piccolo, mi manca già. Mi sono svegliata l'altra mattina convinta di averlo sui piedi del letto, come accadeva spesso quando tornavo qui. E tutta la famiglia ogni tanto compie movimenti strani in cucina: l'abitudine di "evitare" il gatto che ti si infilava tra le gambe mentre ti avvicinavi alla sua zona cibo!

Chiusa questa parentesi malinconica, l'altra nota grigina è stata non riuscire a vedervi "come si deve". Con la Fra ci eravamo salutate a novembre e ora aspetto i racconti del viaggio. Cri ed Enri speravo di vederle alla cena, ma la EasyJet ("Blame them, not the snow!" com'è riuscito a sbottare un passeggero esaurito a Gatwick) ci ha impedito di mantenere la tradizione iniziata l'anno scorso.
Così non ho visto l'americana [ma la ringrazio per il regalo!] e ho visto un po' di corsa la pavesA!

A questo punto, mie care commensali, non ci resta che Skype. E vi toccherà usarlo! :p

Ci sentiamo via etere presto, spero!

Io sono in partenza. Un abbraccio virtuale a tutt'e tre e buon inizio d'anno.

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