sabato 6 giugno 2009

cittadina europea

io nell'europa unita ci credo un pochino. ma non perché debba contrastare gli USA, ma perché l'idea di non avere confini a me piace.

e così mi sono trovata alle urne. seggio in una scuola elementare, vicino al parco dove vado a correre (quando vado a correre).

entro... solo l'hello iniziale è inglese, poi di colpo mi trovo proiettata in italia, sembra di essere passata da una porta spazio temporale e di essere improvvisamente alla Carducci a votare!
è stata una sensazione strana.

è un po' di tempo che mi chiedo come dovrebbero essere calcolate le rappresentanze: perché io che sto all'estero, che risiedo all'estero, ho ancora il diritto di esprimere le mie preferenze per un paese che ho deciso di abbandonare?

addirittura la cartolina che mi arrivava dal comune di pavia mi segnalava che avrei dovuto votare per le amministrative, ma per posta non mi è arrivato nulla in proposito... ma se risiedo a londra, perché devo scegliere il sindaco di pavia?
e qui si vedono tutte le mie lacune nel campo del diritto... sorry, avvocati. :)

mi arriveranno le schede per votare per posta per il referendum... a parte che ho letto i vari testi per l'abrogazione e passa la voglia di votare, ci mancava che ti fornissero un dizionario per capire che cacchio succede se voti sì e cosa se voti no. e poi il voto per posta è qualcosa di assurdo... non c'è nessun testimone che garantisca che sia io ad aver votato e non c'è nessuno che garantisca a me che le mie schede siano arrivate... bah... nell'era di internet forse si potrebbe fare qualcosa di meglio per controllare l'identità del votante.

e ora vedo se ciusolandia è annegata nella pioggia londinese o se se l'è cavata! :)

re-imbocco la porta spazio temporale e torno in UK.
un abbraccione ragazze.

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